ATTENZIONE: questo post è fatto per ridere!
Rieccoci all'appuntamento
in piscina, perchè la balena era solo uno dei tanti tipi che si
incontrano andando a nuoto (per chi se la fosse persa e volesse
leggere a riguardo, rimando al post Tipi da piscina #1). Ebbene stavolta incontriamo
un altro stereotipo assai comune: il falso campione.
Sicuramente l'avrete
notato anche voi...
Ebbene, egli arriva dagli
spogliatoi tenendo tutto in mano, perchè tecnicamente ha fretta di
entrare. L'età ahimè non ha nulla a che vedere con il fisico
atletico e muscoloso dei veri agonisti: solitamente è piuttosto
avanti negli anni, la tartaruga l'ha lasciata al wwf e la ciccia
pure, perchè è magro come un chiodo. Il motivo per cui
va in piscina è per ritrovare la tonicità ormai perduta della pelle
flaccida degli avambracci e delle gambe. Solitamente maschio, il
falso campione poggia tutto sulla panca e anziché tuffarsi in acqua,
si sposta in un angolino visibile all'intero complesso di bagnanti e
spettatori e olè, inizia a fare stretching. Prima le gambe, poi le
braccia, poi il busto. Ma non è contento: dopo quindici minuti
cronometrati sul suo orologio subacqueo (e
una sprezzante occhiata al grande orologio apposto alla parete perchè
solitamente in ritardo o in anticipo rispetto al suo), ecco che
inizia con esercizi per il fiato, prima corsa sul posto, poi
saltelli, poi piegamenti, poi twist e via dicendo per altri quindici
minuti. Finito tutto ciò, dopo ben mezz'ora in cui si suppone che
ciò che restava della sua massa muscolare sia abbastanza riscaldata,
eccolo prendere la cuffia, gli occhialini e il tappo per il naso e
finalmente tuffarsi in acqua. Appena dentro, inizia a far passare
tutti quelli che arrivano perchè “ho appena fatto stretching mi
serve un attimo di pausa”. Poi appena ha il via libera
(sostanzialmente passano altri cinque minuti perchè deve riprendere
fiato) afferra la tavoletta e inizia a sgambettare a due all'ora.
Arrivato all'altro capo della vasca, sorride, ansima, per poco annega
e poi con un “per oggi ho fatto abbastanza”, se ne esce e se ne
va.
G.