giovedì 5 dicembre 2013

Le Bèsse

La ricetta di oggi è semplicissima ma particolare, in quanto l'ingrediente principale è difficile da trovare. A volte lo si trova in qualche supermercato, specialmente in quelli grandi che hanno la sezione dedicata ai prodotti regionali. Io personalmente lo compro quando vado in Val Brembana, in quanto “Le Bèsse” sono tipiche di quel luogo: sono infatti delle strisce di formaggio Branzi fresco. Quando viene fatta la forma, e il formaggio viene compresso nello stampo, le parti di troppo restano fuori e vengono vendute a parte.

Cosa serve:

Bèsse
Miele (preferibilmente di acacia o di castagno)

Come si fa:

In una padella antiaderente mettete le strisce e fatele andare a fuovo vivace. Fatele andare per due minuti su ciascun lato, fino a quando non saranno belle rosse (ma non bruciate, fate attenzione perchè il momento in cui passano da rosse a bruciate è molto veloce).
Toglietele dalla padella, adagiatele in un piatto e cospargetele di miele.

Risultato:





Ricordatevi di servirle calde, perchè più si raffreddano, più diventano gommose.

G.


lunedì 2 dicembre 2013

Questione di età

Rieccomi con una piccola goccia di memoria che mi ha dato da pensare a come oggi i tempi siano ben lontani da quelli che erano una volta.

L'altra mattina stavo aspettando l'ascensore quando è arrivata anche l'anziana signora che abita qualche appartamento sotto di me. Dopo le solite frasi di rituale, tanto per non rimanere in un silenzio imbarazzato, mi metto a parlare del tempo, dicendo che fa un freddo pazzesco e c'è un'acqua e un vento che danno fastidio. L'anziana donna stava tornando dal supermercato con il suo carrellino: minuta, con i capelli bianchi scarmigliati e l'ombrello gocciolante, mi gratifica di un sorriso e dice: “eh lo so. Sai, ho ottantasette anni e inizio a sentirli, con questo tempo, andare a fare la spesa è molto più faticoso”. Dopo qualche altra frase di circostanza sull'età, mi dice: “E comunque posso dire di avere già vissuto tanto, pensa che mia madre mi ebbe a diciotto anni, mio padre già ne aveva sessantasette. Lui morì poco dopo ed io fui spedita in collegio fin dai quattro anni. All'epoca sessantasette anni erano già tanti, sembravano tanti anche a me, poi però li ho raggiunti e li ho passati. Ne hai ancora un bel po' davanti a te”. E con questo mi ha augurato buona giornata, ed è entrata in casa.
Non so perchè mi abbia molto colpito questo discorso. La prima cosa che ho pensato è che cosa disse la gente all'epoca quando una diciottenne era finita in sposa a uno con cinquanta anni più di lei? Probabilmente niente, all'epoca era normale. O forse no? Certo i matrimoni erano combinati e quindi come capitava capitava... eppure oggi si griderebbe a lei di essere una mignotta e a lui di essere un pedofilo. Con l'eccezione delle persone famose, perchè loro sono una specie di casta intoccabile.





G.

giovedì 28 novembre 2013

Tipi da piscina #2: Il falso campione

ATTENZIONE: questo post è fatto per ridere!

Rieccoci all'appuntamento in piscina, perchè la balena era solo uno dei tanti tipi che si incontrano andando a nuoto (per chi se la fosse persa e volesse leggere a riguardo, rimando al post Tipi da piscina #1). Ebbene stavolta incontriamo un altro stereotipo assai comune: il falso campione.
Sicuramente l'avrete notato anche voi...

Ebbene, egli arriva dagli spogliatoi tenendo tutto in mano, perchè tecnicamente ha fretta di entrare. L'età ahimè non ha nulla a che vedere con il fisico atletico e muscoloso dei veri agonisti: solitamente è piuttosto avanti negli anni, la tartaruga l'ha lasciata al wwf e la ciccia pure, perchè è magro come un chiodo. Il motivo per cui va in piscina è per ritrovare la tonicità ormai perduta della pelle flaccida degli avambracci e delle gambe. Solitamente maschio, il falso campione poggia tutto sulla panca e anziché tuffarsi in acqua, si sposta in un angolino visibile all'intero complesso di bagnanti e spettatori e olè, inizia a fare stretching. Prima le gambe, poi le braccia, poi il busto. Ma non è contento: dopo quindici minuti cronometrati sul suo orologio subacqueo (e una sprezzante occhiata al grande orologio apposto alla parete perchè solitamente in ritardo o in anticipo rispetto al suo), ecco che inizia con esercizi per il fiato, prima corsa sul posto, poi saltelli, poi piegamenti, poi twist e via dicendo per altri quindici minuti. Finito tutto ciò, dopo ben mezz'ora in cui si suppone che ciò che restava della sua massa muscolare sia abbastanza riscaldata, eccolo prendere la cuffia, gli occhialini e il tappo per il naso e finalmente tuffarsi in acqua. Appena dentro, inizia a far passare tutti quelli che arrivano perchè “ho appena fatto stretching mi serve un attimo di pausa”. Poi appena ha il via libera (sostanzialmente passano altri cinque minuti perchè deve riprendere fiato) afferra la tavoletta e inizia a sgambettare a due all'ora. Arrivato all'altro capo della vasca, sorride, ansima, per poco annega e poi con un “per oggi ho fatto abbastanza”, se ne esce e se ne va.

G.

venerdì 22 novembre 2013

Pollo al Curry

Oggi posto una ricetta dedicata a un classico piatto etnico: il pollo al curry, semplice e veloce da preparare. A me personalmente il cibo etnico piace, con qualche eccezione che proprio non riesco a mangiare. Solo che non sempre si ha voglia di uscire e andare al ristorante; a volte magari capita addirittura che non conosciamo nessun posto che proponga determinati tipi di piatti. Che fare dunque? Nulla è impossibile, perciò ecco come ci si può facilmente arrangiare!

Cosa serve:

Un petto di pollo intero
Un cucchiaio di farina 00
Mezza cipolla bianca
Due cucchiai di olio
Uno scatolino di panna da cucina
Un cucchiaino di Curry
Pepe
Sale

Come si fa:

Prendete il petto di pollo e togliete (se ci sono) eventuali ossicini e parti grasse, passatelo sotto l'acqua corrente e poi tagliatelo a bocconcini di medie dimensioni. Mettetelo in un piatto e infarinatelo con un cucchiaio di farina.
Tagliate la mezza cipolla a fettine sottili e mettetela in padella antiaderente con l'olio; fatela appassire leggermente e aggiungetevi poi i bocconcini di pollo infarinati. Fate cuocere a fiamma vivace fino a quando la carne non sarà cotta, poi aggiungete la panna, il curry, spolverate di pepe e aggiustate di sale. Fate cuocere per il tempo necessario perchè la panna inizi a rapprendersi e ad asciugarsi.

Risultato:





Ho deciso di servire il piatto con il riso bollito. Si accompagna ottimamente al pollo al curry, ma potete decidere di servirlo anche da solo. La quantità del curry dipende dai gusti, se vi piacciono le spezie potete abbondare, altrimenti metterne di meno. 
Le dosi sono indicativamente per cinque persone. 
Questa ricetta può anche essere usata per riciclare del pollo allo spiedo o bollito avanzato: togliete la pelle e fatelo saltare in padella con la cipolla, senza cuocerlo. Aggiungete subito gli altri ingredienti e servite (il sapore resta diverso ovviamente, ma è una buona alternativa).

G.

lunedì 18 novembre 2013

Anomalie Aliene

È da un po' che intendo affrontare l'argomento e alla fine a spingermi a farlo è il fatto che ho iniziato a vedere una nuova serie televisiva sugli alieni. Sebbene non sia una fan di UFO ed Extraterrestri, quasi tutte le serie tv e i film che ho visto sull'argomento li ho trovati belli. Quasi tutti, perchè alcuni restano veramente fuori dalla decenza a mio parere, ma in fondo è questione di gusti. Non ho intenzione di citare nessun film a riguardo, perchè per quello che devo scrivere non ha importanza, così come non ce l'ha se essi mi siano piaciuti o meno perchè queste “anomalie aliene” come ho deciso di chiamarle, ci sono nella maggioranza dei film / serie tv che ho visto.
Ma cosa sono queste “anomalie aliene”? Non so bene come spiegarlo. Sono delle situazioni o delle scene che ti danno da pensare. Per farvi un esempio, quando notate in qualche film che il tizio con una pistola continua a sparare più colpi di quelli che in realtà quella pistola potrebbe, senza mai ricaricare; oppure quando qualche ferito muore per dissanguamento anche se in realtà si è fatto un taglietto con la carta. Ecco. Queste sono anomalie. Aliene perchè ora voglio elencare quelle più buffe o più impensabili che mi è capitato di vedere in diversi film che hanno alieni come argomento principale.

  1. Non importa che tipo di alieno ci sia, sta di fatto che per una legge cosmica nota solo ai produttori, essi sbarcheranno in America, in particolare negli Stati Uniti. Se state leggendo questo e vi trovate da quelle parti, sappiate che la percentuale per cui potreste finire invischiati in una guerra tra alieni ed umani è assai alta.

  2. Per un'altra legge cosmica non scritta, noi umani vinceremo sempre, in un modo o nell'altro. E se non vinciamo ma siamo trascinati in mezzo a delle guerre tra alieni, in un modo o nell'altro almeno uno della nostra razza finirà per salvarsi. Ora io capisco che la teoria dell'uomo al centro dell'universo nel medioevo era cosa buona e giusta, ma spiegatemi voi secondo quale logica noi dovremmo riuscire a sconfiggere dei tizi (anche qui non ha importanza di che natura siano) che hanno una tecnologia così evidentemente più avanzata della nostra: dico, sono arrivati qui attraversando lo spazio interstellare! Hanno una navicella, che dico, una flotta di navicelle in grado di attraversare il cosmo, quando noi a malapena riusciamo a mandare un uomo sulla Luna. E lasciamo perdere i costi di spedizione che dobbiamo affrontare per mandare su dei trabiccoli che dopo due anni già non funzionano più per via delle radiazioni solari o detriti cosmici. La tecnologia usata dagli alieni è palesemente superiore alla nostra. In tutto, checchè ne vogliate dire. Snobbano la nostra energia nucleare come noi faremmo con un motore a vapore. Ma tutto ciò non ha importanza, tanto comunque in un modo o nell'altro riusciamo a vincere noi.
  3. In alcune serie tv e film che ho visto, la storia è ambientata molto dopo che gli alieni si sono stabiliti sulla Terra, che ne hanno fatto la loro dimora, schiacciando gli umani e usurpando quanto era possibile, tanto che noi finiamo per vivere in bunker e siamo costretti a fare raid sulla superficie per poterci procurare lo stretto necessario. Ok, ammettiamo che sia possibile il fatto di sopravvivere per così tanto tempo a degli alieni che ci vorrebbero distrutti totalmente e che, nonostante il punto 2, non riescano a mettere la parola fine al genere umano. Ora spiegatemi come mai i supermercati anche dopo mesi e mesi di saccheggio hanno gli scaffali pieni. Cibo fresco sempre, come se questa cosa della catena di produzione non si fosse mai fermata. Ci saranno sempre pomodori freschi nel reparto verdure, magari un po' impolverati o disseminati tra i calcinacci perchè insomma alla fine il supermercato sarebbe chiuso da dieci settimane ma sono particolari. I prodotti in scatola sono sempre lì, come se la lattina che prendi oggi, domani sarà ancora piena al suo posto; come se esiste sempre qualche fabbrica che per bontà aliena (e non divina) continui a lavorare inscatolando tonno, come se ci fosse sempre il fornitore che la vende, il tizio al magazzino che la riceve e il commesso che la mette lì, in bella vista, magari scontata del dieci per cento. L'unico che in questo circuito manca è il cassiere. Se fate i cassieri in vita sappiate che i vostri giorni lavorativi sono contati. Se fate i commessi, gli imballatori, gli inscatolatori, i contadini o i pescatori, forse il vostro lavoro continuerà. Magari avrete un condono alieno per cui potrete continuare a lavorare. Buon per voi. Se non lavorate nel circuito, non importa, vuol dire che sarete quelli che faranno i raid al supermercato. Se siete disoccupati o non avete soldi, non preoccupatevi, tanto il cassiere non c'è, potrete prendere gratis le cose. Non preoccupatevi per diarrea o vomito da cibo scadente, nessuno ne soffre. Anzi, pare che anche la carta igienica sia diventata inutile, visto che nel supermercato non ce n'è.

  4. La corrente elettrica è un discorso un po' più ambiguo, che alcuni tengono in grande considerazione. Nei film più utopici, lo scombussolamento provocato dagli alieni non ha avuto effetto sulle centrali elettriche, che imperturbate continuano il loro lavoro, elargendo corrente ai bunker sotterranei dove ventole di aereazione e luci al neon permettono agli uomini di continuare a tramare alle spalle degli alieni... ma se dovete andare al supermercato portatevi una torcia, perchè è molto probabile che sarete al buio completo, e se volete carne fresca, scordatevela, perchè il banco frigo senza corrente non funziona. Accontentatevi delle verdure. In altri film che forse prendono un po' più seriamente il nuovo isolamento umano, la corrente elettrica non c'è. Allora riusciamo ad arrangiarci con delle candele per l'illuminazione, ma come facciamo a sopravvivere in dei bunker senza l'impianto di aereazione non saprei dire.

  5. Il discorso armi è invece intoccabile, e funziona un po' come per il supermercato. Non importa quanti proiettili sparerai, perchè tanto da qualche parte un caricatore lo trovi sempre. Non importa che arma hai, tanto quel caricatore sarà quello giusto. La fabbrica delle armi continua anche in tempi di magra, e non preoccuparti se non sai chi sono o dove sono. Loro piazzeranno ciò che ti serve esattamente nel punto in cui penserai di trovarlo. Non hai nemmeno bisogno di fare ordinazioni, perchè loro ti daranno sempre il quantitativo di cui hai bisogno, non un proiettile di più, non uno di meno... un po' come le viti e i chiodi quando compri un armadio all'Ikea, non avanza niente, ma non importa perchè c'è tutto quello di cui hai bisogno per completare la missione che ti viene assegnata.

  6. Il discorso che un riunisce un po' tutti i punti riguarda la benzina. In quasi tutti i film, la gente continua a muoversi con auto o moto. Come per il supermercato, chi si occupa del complicato processo di trasformazione del petrolio non ci è dato sapere; come per le armi, non importa se finisci la benzina perchè anche in questo caso, troverai una tanica esattamente lì dove pensi che sia, solitamente nascosta nel capanno degli attrezzi di qualche distributore di benzina ormai chiuso da tempo. Quindi in un modo o nell'altro, stai tranquillo che a piedi sicuramente non rimani.

Queste sono le prime “anomalie aliene” che noto quando finisco per guardare un film del genere.
Sono inevitabili, leggi assolute che governano l'andazzo della storia; non ti è dato sapere o fare domande, tutto ti sarà chiaro se avrai la fortuna, o forse la sfortuna, di trovarti in quella situazione; e quando sarà il momento, stai pur certo che scoprirai se le cose vanno veramente così o meno. Io per conto mio posso dire questo: se fossi in voi, metterei nello zaino di emergenza almeno un rotolo di carta igienica.

G.

giovedì 14 novembre 2013

NailsArt - Puzzle

Ecco qui un'altra idea per decorare le unghie... forse un po' stravagante, però devo dire che mi è piaciuta. Non l'avevo mai fatta e questa è la “prima prova”. Non è velocissima come l'altra, soprattutto perchè essendoci più strati di smalto il tempo di asciugatura sarà più lungo.

Per questa nail art:



Cosa serve:

Base
Smalto rosa per french
Smalto bianco
Quattro smalti colorati, preferibilmente di colore diverso. Stesso colore ma tonalità differente va bene lo stesso, a patto che messi vicini si veda che sono diversi tra loro. Io ho preferito smalti a tinta unita e senza brillantini, per rendere tutto più omogeneo. Per semplificare la spiegazione, questi smalti li chiamo A, B, C e D, ordinati in modo che A è quello più chiaro e D quello più scuro.
Top coat

Come procedere:

Stendere la base e lasciar asciugare.
Io sono affezionata al pollice e anulare, dove generalmente vengono fatte le decorazioni e che in genere lascio per ultimi, facendo prima le altre dita. Quindi, per le unghie “neutre” procedere facendo la classica french: stendere uno strato di smalto rosa e lasciar asciugare, quindi con lo smalto bianco fare la lunetta e lasciare ad asciugare. (fig. 1 – passaggi 1, 2 e 3)



Sul pollice e anulare (fig. 2), procedere stendendo il colore A (quindi il più chiaro) solo su una metà dell'unghia, per tutta la sua lunghezza, e coprire l'altra metà con il colore B (passaggi 1 e 2). Cercate di non mescolare nel mezzo i due colori, ma di fare per quanto possibile una linea “netta”. Lasciate asciugare completamente. È importante che siano perfettamente asciutti, altrimenti si rischia che poi si mescolino con gli altri.
Procedere poi a stendere il colore C su metà dell'unghia con il colore A, stavolta non per tutta la lunghezza ma partendo da circa metà unghia; sulla metà con il colore B stendete il colore D (il più scuro tra quelli che avete) e poi lasciate asciugare bene anche questo strato (passaggi 3 e 4).
Una volta che questi colori sono asciutti, prendete la carta da forno e lasciate cadere una goccia per ogni colore A, B, C e D e con il dotter (se non lo avete potete usare la capocchia di uno spillo) fate dei pallini invedendo le altre metà, avendo cura di sovrapporli leggermente al colore di appartenenza, in modo da dare un effetto puzzle (passaggio 5).



Quando tutto è completamente asciutto, passate il top coat.

G.

lunedì 11 novembre 2013

Tiramisù

 Una nuova ricetta della nostra Roberta... Per puri golosoni!

G.
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"Essere o non essere... Questo il problema"
Diceva Amleto, nella sua famosa opera.
Personalmente, per quanto trovi interessante la letteratura, mi riesce molto meglio essere pratica e, se vogliamo dirla tutta, anche "alla buona". Per questo, il famoso dubbio amletico quando si parla di Cibo potrebbe essere quello di "Dolce o Salato... Questo è il problema"!
Ebbene si, c'è sempre quella parte della giornata in cui, iniziando a sentire un certo languorino, ci si reca in cucina, si aprono tutte le possibili antine (anche più volte) e si cerca di capire cosa mettere sotto i denti.
E non sempre trovi qualcosa che ti soddisfi a pieno. Ecco allora che si accende la lampadina! Perchè non preparare una bella merenda per il giorno seguente??
La mia idea di oggi è il tiramisù, uno dei pochi dolci che mi piace preparare... ma soprattutto gustare!!


Ingredienti:

Confezione di savoiardi
Caffè q.b
Mascarpone, 2 confezioni da 250g
3 uova
Zucchero q.b (circa 6 cucchiai)
Cacao Amaro q.b
2 cucchiaini di liquore a piacere (Consiglio il Rhum)

Preparazione:

Iniziamo preparando il caffè in abbondanza (di solito faccio 2 moke piccole) e lo lasciamo raffreddare, dopo averlo zuccherato.
Prepariamo intanto la crema al Mascarpone:
- Sbattiamo i 3 rossi d'uovo con lo zucchero;
- Montiamo le chiare a neve (consiglio la frusta elettrica) con un pizzico di sale;
- Incorporiamo il mascarpone con i rossi d'uovo e mescoliamo finchè non avremo ottenuto una crema omogenea;
- Aggiungiamo al composto le chiare montante e girariamo dal basso verso l'altro DELICATAMENTE per non smontare il tutto;
- Infine, aggiungiamo 2 cucchiai di caffè (preparato precedentemente) per rendere la crema più morbida.

Una volta pronto sia il caffè che la crema, possiamo passare all'assemblaggio del nostro Tiramisù!

Quindi, prendiamo una bella teglia, spalmiamo un po' di mascarpone sul fondo e adagiamo i savoiardi inzuppati nel caffè alternandoli con uno strato abbondante di mascarpone.

Mi raccomando: Bagnate i biscotti nel caffè avendo cura di non inzupparli troppo per evitare che si rompano o diventino troppo morbidi.

Infine, quando avrete finito di assemblare il vostro dolce, date una spolverata di cacao amaro.





Ecco qui il dolce finito! Ma purtroppo manca ancora un ultimo passaggio prima di poterlo gustare: va lasciato in frigorifero per qualche ora, in modo che si rapprenda per bene.

Infine, prima di mangiarlo, vi consiglio di lasciarlo una mezzoretta fuori dal frigorifero, per evitare che il dolce sa troppo freddo!!

Buona Merenda!

Roberta