lunedì 14 ottobre 2013

Postcard from Branzi

Branzi è quel posto dove quando entri al supermercato ti dirigi al banco degli affettati e il tizio, mentre ti porge il pacchetto ti saluta con un “grazie e arrivederci” ma poi te lo ritrovi al banco del pane, a quello della frutta e solo alla cassa ti dice “mi sa che adesso l'arrivederci è definitivo almeno fino a domani!”. Quando entri dal macellaio invece c'è sempre la fila, e quando non c'è becchi la signora davanti che ordina quantità di carne sufficiente a sfamare tutta l'Etiopia, il Kenia e anche il Sud Africa, tanto che ti chiedi se nelle celle frigorifere è rimasta almeno una bistecca per te o dovrai accontentarti del tonno in scatola.
A Branzi sono rimasti due bar, e di solito ne hai uno per la colazione e uno per la merenda o aperitivo, perchè entrambi hanno cose buone per l'una o per l'altra. Quando vai al bar tutti ti riconoscono ma nessuno sa chi sei; tutti ti salutano e scambiano quattro chiacchere con te, così che non ti senti mai solo anche quando sei da solo.
Quando sei a Branzi capisci meglio Fantozzi, perchè la nuvola che lo accompagna sembra ti si sia affezionata: guardi il cielo azzurro ma su di te ci sarà sempre l'ombra di un nuvolino del menga. Ed è meglio che ti porti l'ombrello perchè potrebbe anche piovere... su di te ovviamente.
A Branzi l'aria che respiri ha odori diversi a seconda del periodo in cui sali: d'estate quando passa un'auto senti l'odore della benzina e ti stupisci che invece quando sei a casa tua a Milano o in altra città non senti niente da tanto che sei assuefatto dallo smog. Quando finisce la stagione dei pascoli e gli animali vengono riportati a valle, senti un'odore di stalla che è tanto nauseabondo quanto lo smog dell'auto. Durante la Fiera delle Capre poi devi girare con l'abre magique sotto al naso. L'autunno e l'inverno sanno di castagne, vin brulè, legna nel camino, neve fredda e umido. La primavera e l'estate sanno di erba tagliata, di fiori, di more e lamponi. E sempre, in qualsiasi stagione, c'è odore di bosco e di pino, una fragranza che Mastro Lindo ancora non è riuscito a catturare.
Questo è uno scorcio di Branzi, piccolo ma grande paesino di montagna.

G.

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